Tutte le voci che compongono la retribuzione utili ai fini della liquidazione: che cosa considerare e che cosa escludere dal calcolo.
Il Tfr, ossia il trattamento di fine rapporto, o liquidazione, è una parte della retribuzione del dipendente che, pur maturando mensilmente, viene corrisposta solo al termine del rapporto lavorativo. Solo in particolari ipotesi il Tfr può essere corrisposto mensilmente o può essere riconosciuta una sua anticipazione (ad esempio, nel caso in cui il dipendente debba acquistare la prima casa per sé o per i figli).
Ma come avviene la maturazione del Tfr, e come determinare l’ammontare da accantonare? Su quali elementi ci si deve basare per il calcolo della liquidazione? In altre parole, cosa rientra nel Tfr?
In base alle previsioni del Codice civile [1], il calcolo del Tfr si nasa su tutto ciò che è corrisposto al lavoratore (in denaro e in natura), in dipendenza del rapporto di lavoro, ad esclusione dei compensi occasionali e dei rimborsi spese.
In sostanza, tutto ciò che è corrisposto con regolarità rientra nella base di calcolo della liquidazione, mentre ciò che è corrisposto per ragioni imprevedibili, accidentali o fortuite, come il compenso per lavoro straordinario occasionale e non continuativo, non rientra nel calcolo.
Come si calcola il Tfr?
Il trattamento di fine rapporto si determina dividendo l’imponibile Tfr, ossia la base di calcolo, per 13,5. Si deve poi sottrarre le 0,50% dell’imponibile, che serve per alimentare il fondo di garanzia dell’Inps (che assicura il pagamento della liquidazione, in alcuni casi di insolvenza del datore di lavoro).
Al Tfr devono poi essere aggiunte le rivalutazioni.
Il Tfr si calcola sullo stipendio?
La base imponibile del Tfr non coincide con lo stipendio, ma con i compensi non occasionali corrisposti al lavoratore, in dipendenza del rapporto di lavoro.
Quali voci rientrano nel Tfr?
Nello specifico, fanno parte della base di calcolo per il Tfr tutte le componenti positive della paga:
Elenco voci Tfr
Di seguito, ecco un elenco delle principali voci di paga che entrano a far parte dell’imponibile Tfr:
di mensa;
di funzione;
di mansione;
di alloggio;
di cassa o maneggio denaro;
di trasporto;
di attrezzi;
di servizio estero;
per lavori disagiati;
una tantum; le indennità una tantum corrisposte occasionalmente, non previste dal contratto collettivo o dai rinnovi, non entrano a far parte della base di calcolo;
sostitutiva del preavviso e delle ferie non godute (se il mancato godimento delle ferie non dipende dal datore di lavoro; nel caso in cui l’indennità abbia carattere risarcitorio non entra nella base imponibile);
di fedeltà corrisposto con periodicità quinquennale a tutti i dipendenti che hanno superato una determinata anzianità di servizio;
annui;
di anzianità;
finali;
Che cosa non rientra nel Tfr?
Non fanno parte della base imponibile del Tfr, invece, tutti gli emolumenti erogati in via del tutto sporadica o occasionalmente. Ad esempio:
La cassaintegrazione rientra nel Tfr?
In caso di sospensione totale o parziale dell’attività lavorativa, per la quale sia prevista l’integrazione salariale, nella retribuzione imponibile Tfr va considerato l’equivalente della retribuzione a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro.
L’indennità di malattia rientra nel Tfr?
In caso di sospensione della prestazione lavorativa per malattia, nell’imponibile Tfr deve essere incluso l’equivalente della retribuzione a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro.
Lo stesso vale anche in caso di assenze per infortunio e maternità.
Quali altri voci rientrano nel Tfr?
In base a quanto previsto dal Codice civile [1], contratti collettivi possono includere o escludere ulteriori voci, anche in senso meno favorevole per il lavoratore.
note
[1] Art. 2120, co.2, Cod. Civ.