Contanti: cosa cambia dal 2020

Limiti al prelievo, all’utilizzo, ai versamenti ed ai pagamenti: le novità in arrivo e quelle già in vigore.

La stretta sull’uso dei contanti non è incominciata oggi, con la manovra finanziaria presentata dal Governo e in arrivo a dicembre con l’approvazione parlamentare; è invece progressiva e alcune misure limitative sono già in vigore, mentre altre sono in arrivo prossimamente.

Ad incidere sui comportamenti quotidiani non c’è solo la lotta all’evasione fiscale e l’incentivo alle forme di pagamenti elettronici, con bonifici, carte e bancomat, ma anche la normativa antiriciclaggio, quella fiscale e tributaria e quella bancaria sui movimenti finanziari.

Partiamo dall’approvigionamento, cioè dai prelievi, per poi andare a vedere l’utilizzo delle somme, e la loro destinazione in pagamento.

Limiti prelievo in contanti
Quanti soldi si possono prelevare al bancomat o allo sportello bancario? I privati non hanno limiti se non quelli stabiliti dal proprio istituto sulla propria carta di debito; le imprese invece se prelevano più di 1.000 euro in contanti al giorno, o 5.000 nel mese, devono riportare in contabilità l’impiego della somma.

Così è possibile prelevare allo sportello qualsiasi somma disponibile sul proprio conto, ma attenzione: se si supera la soglia “sospetta”, scatta la segnalazione antiriciclaggio all’Uif, l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. In realtà più che una segnalazione è una comunicazione, il prelievo non è considerato illecito ma l’operazione viene registrata e potrà essere analizzata per verificare se ci sono violazioni alla normativa; in tal caso ci sarà l’inoltro della denuncia penale e scatteranno  le sanzioni antiriciclaggio.

Dalla scorsa estate – precisamente dal mese di settembre 2019 – il limite è stato abbassato: ora gli istituti di credito devono farla quando i prelievi complessivi nel mese in contanti superano la soglia di 10.000 euro. Viene cioè segnalato chi preleva 10 mila euro in un mese  anche se con importi frazionati, purché superiori a 1.000 euro ciascuno.

Limiti spesa in contanti
Anche sul versante dell’impiego ci sono molte limitazioni: a manovra finanziaria approvata, con la nuova legge di Bilancio i nuovi limiti 2020 ai contanti scenderanno, dal prossimo 1 luglio, a 2.000 euro rispetto agli attuali 3.000 e si abbasseranno ulteriormente a 1.000 l’anno successivo, nel 2021. Nessun acquisto che supera questa soglia potrà essere pagato in denaro contante.

Dunque tutti i pagamenti per importi superiori alle somme stabilite dovranno essere fatti con strumenti tracciabili: bonifici bancari, assegni o carte. Non sarà neppure possibile frazionare i pagamenti per aggirare il vincolo, a meno che non si tratti di un pagamento in forma rateale stabilito in partenza nel contratto d’acquisto dei beni o della prestazione di servizi.

Il Governo vuole incentivare le forme di pagamento elettronico e per cambiare le abitudini degli italiani ha stabilito nella manovra in arrivo quattro mosse per togliere i contanti dalla circolazione: le detrazioni fiscali Irpef, che saranno riconosciute solo a chi pagherà con metodi tracciati, l’abbassamento delle commissioni per chi usa i Pos e incentivi in forma di credito d’imposta agli esercenti, la lotteria degli scontrini, il bonus Befana che riconoscerà un cashback monetario sulle somme spese con carte e bancomat.

Tutto questo però entrerà in vigore non dal 1 gennaio ma a metà anno, a partire dal 1 luglio, in modo da dare il tempo agli esercenti di adeguarsi e di dotarsi dei nuovi apparecchi necessari.


18 Novembre 2019