I periodi festivi rappresentano per il settore del turismo, del commercio e dei pubblici esercizi un momento di forte pressione organizzativa. Per gestire il personale aggiuntivo, le aperture straordinarie, nonché gli imprevisti dell’ultimo minuto occorre conoscere, utilizzare correttamente ed in modo strategico gli specifici strumenti contrattuali previsti dai CCNL di settore. Contratti stagionali, lavoro intermittente, extra, part-time flessibile, straordinari e lavoro festivo costituiscono leve fondamentali, ma il loro utilizzo non è sempre intuitivo e può generare criticità in caso di controlli. Quali sono le differenze, i punti di forza e le criticità delle differenti tipologie contrattuali?
Ogni anno, nel periodo compreso tra dicembre e gennaio, molte imprese dei settori turismo, ristorazione e commercio si trovano a fronteggiare un incremento improvviso dei volumi che richiede rapidità decisionale e capacità di integrare risorse in tempi brevissimi.
Aumenti delle presenze turistiche, flussi di clientela spesso imprevedibili, saldi, mercatini, eventi pubblici, cenoni o aperture straordinarie della domenica mettono sotto pressione la struttura del personale.
Questo “stress test” rivela due elementi chiave: da un lato la necessità di strumenti contrattuali flessibili, dall’altro l’importanza di conoscerli e applicarli in modo corretto. Esistono diverse soluzioni ma ciascuna porta con sé requisiti, limiti e opportunità che devono essere compresi con precisione.
Individuare lo strumento adatto per evitare criticità
La grande difficoltà per le aziende oltre che nell’individuare lavoratori disponibili sta anche nell’individuare strumenti contrattuali idonei. Un contratto sbagliato può costare caro in termini di sanzioni, contributi aggiuntivi, trasformazioni involontarie a tempo indeterminato, recuperi retributivi e contestazioni sindacali.
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Ad esempio, nei pubblici esercizi il contratto extra è uno strumento potentissimo ma deve essere utilizzato solo in presenza di eventi realmente non programmabili; nel commercio il lavoro intermittente funziona bene nei periodi festivi ma non può essere utilizzato per mansioni continue; nel turismo la stagionalità permette ampie deroghe, ma solo se sussistono i requisiti oggettivi indicati dal D.P.R. n. 1525/1963.
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Turismo
Nel turismo, il contratto stagionale rappresenta la vera chiave di volta per affrontare i picchi festivi. Per utilizzarlo legittimamente, occorre innanzitutto verificare che l’attività svolta dall’impresa rientri tra quelle elencate nel D.P.R. n. 1525/1963, oppure che presenti un’effettiva ciclicità annuale che identifichi una stagione precisa, come accade per gli alberghi montani aperti solo in inverno o per gli stabilimenti balneari attivi solo nei mesi estivi.
Il contratto stagionale può essere utilizzato senza causale, anche in presenza di lavoratori che rientrano più volte nello stesso periodo. Non esistono limiti al numero di rinnovi, né limiti quantitativi come avviene per i contratti a termine ordinari; inoltre non è dovuta l’addizionale NASpI dell’1,40% e la trasformazione in rapporto a tempo indeterminato non opera automaticamente a seguito del superamento dei 12 o 24 mesi complessivi. La flessibilità è quindi molto ampia, ma richiede coerenza nella documentazione: è fondamentale dimostrare che l’attività è effettivamente stagionale e che la durata del contratto segue i tempi della stagione individuata.
Il turismo utilizza anche lavoro intermittente, ma solo quando le mansioni svolte sono discontinue o rientrano nei profili ammessi dalla normativa. La regola è semplice: il picco di lavoro o l’aumento della domanda non costituiscono da soli un requisito per l’intermittente; occorre che la tipologia di prestazione sia strutturalmente saltuaria (ad esempio lavapiatti, aiuto camerieri nei weekend, addetti alla sala in eventi straordinari). L’azienda deve inoltre rispettare l’obbligo di comunicazione preventiva delle chiamate e verificare che il lavoratore non stia svolgendo mansioni continuative tipiche della struttura.
Infine, gli straordinari e il lavoro festivo sono strumenti inevitabili nei periodi di massimo afflusso, ma devono essere pianificati e autorizzati. L’uso prolungato dello straordinario non può sostituire la necessità strutturale di personale aggiuntivo e deve sempre essere conforme alle soglie contrattuali e alle norme sull’orario di lavoro.
Attività commerciali
Nel commercio, i picchi festivi corrispondono a saldi, aperture domenicali, festività e intensificazioni improvvise della domanda. In questo caso il principale strumento di gestione è il part-time con elasticità.
La flessibilità nel part-time non può essere introdotta unilateralmente: serve un accordo scritto che indichi modalità di variazione dell’orario, limiti delle estensioni e percentuali di maggiorazione. L’azienda deve assicurarsi che l’ampliamento dell’orario sia compatibile con il CCNL e che il lavoratore sia coinvolto in modo chiaro e trasparente. La clausola elastica consente all’impresa di aumentare temporaneamente l’orario in occasione dei picchi festivi, ma non consente modifiche continue e imprevedibili.
Il commercio fa largo uso di lavoro intermittente, che tuttavia presenta requisiti precisi. Questo contratto è una risorsa preziosa quando l’attività presenta un andamento oggettivamente discontinuo, come nel caso degli addetti ai reparti ad affluenza variabile o per mansioni tipicamente non continuative.
Tuttavia, non può essere utilizzato per addetti alle casse, responsabili di reparto o figure cardine che svolgono mansioni strutturali e quotidiane. Nei periodi festivi la tentazione di ricorrervi in modo improprio è forte, ma le ispezioni tendono a verificare proprio l’aderenza tra mansioni assegnate e requisiti di legge.
Il contratto a termine rimane una soluzione utile per periodi programmabili come i saldi o l’incremento delle vendite natalizie. A differenza del turismo, nel commercio occorre rispettare i limiti percentuali e, oltre un certo numero di rinnovi o oltre i 12 mesi complessivi, inserire una causale. L’azienda deve quindi programmare per tempo i fabbisogni e strutturare la durata contrattuale in modo coerente con l’effettivo andamento stagionale.
Pubblici esercizi
Il settore dei pubblici esercizi è caratterizzato da un flusso di clientela spesso imprevedibile per gestire il quale il miglior strumento contrattuale è costituto dal contratto extra, che la normativa riserva a situazioni non programmabili. Gli extra sono perfetti per gestire improvvise prenotazioni di gruppi, eventi aziendali organizzati all’ultimo minuto, banchetti inattesi o picchi non prevedibili. Tuttavia, sono esclusi dall’uso per attività prevedibili, come i cenoni di Capodanno, le festività religiose ricorrenti o eventi storici dell’attività (ad esempio il sabato sera nei locali che lavorano costantemente a pieno ritmo).
L’azienda che utilizza l’extra deve essere in grado di dimostrare l’imprevedibilità dell’evento e la sua natura eccezionale. È inoltre indispensabile una gestione documentale accurata, perché l’abuso di questa tipologia contrattuale è uno dei punti più frequentemente contestati. Nei contesti programmabili, il contratto a termine o l’intermittente sono gli strumenti più coerenti. Quest’ultimo è applicabile quando la mansione è saltuaria o discontinua: lavapiatti, aiuto camerieri, addetti alla sala nei turni di maggiore afflusso. Le aziende devono però evitare di assegnare mansioni strutturali agli intermittenti, perché questa prassi espone a riqualificazioni immediate.
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N.B. Il lavoro straordinario rappresenta un supporto inevitabile, ma l’eccesso può diventare un segnale di cattiva programmazione. È utile ricordare che lo straordinario non può essere strutturale, né sostituire l’assunzione di personale idoneo. Le regole sull’orario sono rigide e devono essere rispettate anche nei weekend “di fuoco”.
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Tabella riepilogativa dei principali strumenti e delle loro caratteristiche
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Strumento
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Settori ideali
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Punti di forza
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Criticità
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Contratto stagionale
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Turismo
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Nessuna causale, no contributo NASpI 1,40%, grande flessibilità
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Necessità requisiti oggettivi di stagionalità
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Part-time flessibile / elastico
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Commercio, ristorazione
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Adeguamento orari con maggiorazioni
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Modifica unilaterale non ammessa
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Lavoro intermittente
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Commercio, pubblici esercizi
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Perfetto per esigenze discontinue
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Non utilizzabile per mansioni continuative
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Contratto extra
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Pubblici esercizi
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Ideale per eventi imprevedibili
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Non valido per programmazione ordinaria
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Straordinario e festivo
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Tutti
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Risposta immediata ai picchi
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Costi elevati nel medio periodo
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Debhorah Di Rosa
12 Dicembre 2025
Fonte : WOLTERS KLUWER – Ipsoa Lavoro