Legittimo il licenziamento anche se l’azienda è sana e fattura: non è necessaria la crisi per il licenziamento economico.
Il licenziamento economico, ossia per «giustificato motivo oggettivo», è quello che dipende da ragioni collegate all’organizzazione e alla produzione dell’azienda. Non richiede necessariamente una situazione prefallimentare o di difficoltà economica. Potrebbe avviare un licenziamento economico anche un’azienda perfettamente sana, che voglia meglio allocare le proprie risorse della produzione, evitando sprechi o marginando più utili.
Ma quali sono i giustificati motivi oggettivi che possono legittimare un licenziamento economico? In verità, non esiste una risposta netta e definita. La legge infatti non opera alcuna elencazione, lasciando l’imprenditore libero di valutare le scelte più opportune da intraprendere nell’ambito della libertà d’impresa che la nostra Costituzione gli riconosce. Né il giudice può entrare nel merito delle sue decisioni, sindacandone l’opportunità. Tutto ciò che il tribunale può fare, in caso di ricorso del dipendente contro il licenziamento, è verificare se le motivazioni addotte nella lettera di risoluzione del rapporto di lavoro sono veritiere e non nascondono invece intenti differenti (ad esempio, una ritorsione nei confronti di un dipendente scomodo).
Che cos’è il licenziamento per giustificato motivo oggettivo?
Come anticipato, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è quello che deriva da esigenze produttive e/o organizzative dell’azienda. È anche chiamato licenziamento per motivi economici e si contrappone all’altra forma di licenziamento che la legge prevede (non ve ne sono altre): il licenziamento disciplinare, quello cioè conseguente a una grave violazione commessa dal dipendente. Quest’ultimo poi si distingue in:
Nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo, le scelte imprenditoriali possono essere di carattere economico o tecnico-produttivo (aumento dell’efficienza del lavoro attraverso l’introduzione di innovazioni produttive).
Un caso particolare di giustificato motivo oggettivo di licenziamento è rappresentato dalla sopravvenuta infermità del lavoratore che non gli consente più di svolgere le mansioni a cui era adibito in precedenza.
Come avviene il licenziamento per giustificato motivo oggettivo?
A differenza del licenziamento disciplinare, che richiede una previa contestazione al dipendente e uno spazio di cinque giorni per consentire a quest’ultimo di presentare le proprie difese, il licenziamento economico avviene con la diretta comunicazione della lettera di risoluzione del contratto. Al dipendente è consentito opporsi inviando una contestazione nei 60 giorni successivi alla comunicazione e, nei 180 giorni dopo, depositando il ricorso in tribunale a mezzo del proprio avvocato.
Prima del licenziamento economico, il datore di lavoro deve però verificare che il dipendente non possa essere riallocato in altre mansioni dello stesso livello o, se non presenti, di livello inferiore. È il cosiddetto obbligo di repêchage che, seppur non previsto dalla legge, trae fondamento della tutela costituzionale del lavoro.
Se il datore di lavoro non dà la prova di aver tentato il repêchage, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è illegittimo e può essere contestato.
Condizioni di validità del licenziamento economico
Affinché il licenziamento economico sia valido è necessario:
Se è vero, da un lato, che il datore di lavoro non deve dimostrare, ai fini della legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l’andamento economico negativo dell’azienda, è altrettanto vero che se il licenziamento per giustificato motivo oggettivo viene motivato dal datore di lavoro in base all’esigenza di far fronte a situazioni economiche sfavorevoli o a spese straordinarie e poi, nel conseguente giudizio di impugnazione, si accerti l’inesistenza di tali ragioni, il licenziamento andrà dichiarato ingiustificato per mancanza di veridicità e per pretestuosità della causale addotta.
Quali sono i motivi oggettivi che giustificano il licenziamento economico?
Come anticipato, la legge non elenca i motivi in forza dei quali il datore può procedere al licenziamento economico. Rifacendoci però alla giurisprudenza, i giudici hanno ritenuto legittima la scelta del datore in presenza delle seguenti cause: