Diritto di precedenza nell’assunzione

1 Febbraio, 2022   |  

Come funziona il diritto di precedenza e quali sono i lavoratori che ne hanno diritto: le categorie agevolate.
Il diritto di precedenza consiste nell’obbligo del datore di lavoro di assumere prima di altri alcune categorie di lavoratori che si intendono tutelare.

Si tratta di ipotesi diverse da quelle delle categorie protette (costituite cioè da invalidi e superstiti dei deceduti per cause di lavoro, di guerra e di servizio svolto nelle pubbliche amministrazioni).

Il diritto di precedenza dunque opera come una sorta di corsia preferenziale nella costituzione del rapporto di lavoro rispetto agli altri candidati.

Vediamo qui di seguito cos’è il diritto di precedenza nell’assunzione, cosa comporta la violazione dello stesso e quali sono le categorie di lavoratori che risultano tutelati dalla normativa.

La legge prevede i seguenti casi di diritto di precedenza.

Lavoratori licenziati per riduzione di personale
Il diritto va esercitato entro 6 mesi dal licenziamento e riguarda anche l’ipotesi di licenziamenti plurimi individuali. Da tale ambito sono senz’altro esclusi i lavoratori licenziati per giusta causa o giustificato motivo soggettivo e quelli che hanno presentato le proprie dimissioni (art.8 co.1 Legge 223/1991).

Lavoratori licenziati a seguito di trasferimento di azienda
Il diritto va esercitato dal trasferimento o ovvero entro il maggior periodo stabilito dagli accordi collettivi.

Passaggio da tempo pieno a part time
In caso di assunzione di nuovo personale a tempo parziale il datore di lavoro è tenuto a darne tempestiva informazione al personale già dipendente con rapporto a tempo pieno occupato in unità produttive site nello stesso ambito comunale, anche con comunicazione scritta in luogo accessibile a tutti nei locali dell’impresa, e a prendere in considerazione le domande di trasformazione a tempo parziale dei rapporti dei dipendenti a tempo pieno, senza però essere tenuto alla trasformazione del contratto in essere (art. 8 co. 8, D.Lgs. 81/2015).

Part time trasformati
Il dipendente che abbia trasformato l’originario rapporto di lavoro instaurato a tempo pieno in contratto a tempo parziale ha diritto di precedenza nelle nuove assunzioni con contratto a tempo pieno per l’espletamento delle stesse mansioni o di mansioni di pari livello e categoria legale rispetto a quelle oggetto del rapporto di lavoro a tempo parziale (art. 8, co. 6, D.Lgs. 81/2015).

Contratto a termine (attività non stagionali)
Fatte salve diverse disposizioni di contratti collettivi (anche aziendali), il dipendente che, nel corso di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda, abbia lavorato per un periodo superiore a 6 mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine. Il lavoratore deve dichiarare in forma scritta al datore di lavoro di volersi avvalere del diritto di precedenza entro 6 mesi dalla cessazione del rapporto; il diritto si estingue entro 1 anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro (art. 24, D.Lgs. 81/2015).

Contratto di somministrazione a tempo determinato
Il diritto di precedenza non si applica.

Lavoratrici
Il congedo di maternità di cui al Capo III del D.Lgs. 151/2001, usufruito nell’esecuzione di un contratto a tempo determinato presso lo stesso datore di lavoro, concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza. Alle medesime lavoratrici è altresì riconosciuto, alle stesse condizioni, il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi, con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine.

Contratto a termine, attività stagionali
Il lavoratore assunto a tempo determinato per lo svolgimento di attività stagionali ha diritto di precedenza rispetto a nuove assunzioni a tempo determinato da parte dello stesso datore di lavoro per le medesime attività stagionali. Il lavoratore deve dichiarare in forma scritta al datore di lavoro di volersi avvalere del diritto di precedenza entro 3 mesi dalla cessazione del rapporto e il diritto si estingue dopo 1 anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro (art. 24, D.Lgs. 81/2015).

Lavoratori stranieri
Il lavoratore stagionale che abbia rispettato le condizioni indicate nel permesso di soggiorno e sia rientrato nello Stato di provenienza alla scadenza del medesimo ha diritto di precedenza per il rientro in Italia nell’anno successivo per ragioni di lavoro stagionale, rispetto ai cittadini del suo stesso Paese che non abbiano mai fatto regolare ingresso in Italia per motivi di lavoro. Lo Sportello unico per l’immigrazione rilascia l’autorizzazione nel rispetto del diritto di precedenza di cui sopra (artt. 24, c. 2 e 4, D.Lgs. 286/1998). Il diritto di precedenza non opera in ogni caso ma è sempre condizionato al rispetto delle quote di flusso annuale.

Trasferimento d’azienda
I lavoratori che non passano alle dipendenze dell’acquirente, dell’affittuario o del subentrante hanno diritto di precedenza nelle assunzioni che questi ultimi effettuino entro 1 anno dalla data del trasferimento, ovvero entro il maggior periodo stabilito dagli accordi collettivi. Nei confronti dei lavoratori predetti, che vengano assunti dall’acquirente, dall’affittuario subentrante in un momento successivo al trasferimento d’azienda, non trova applicazione l’art. 2112 Cod. civ. (art. 47, L. 428/1990).

Lavoratori ultracinquantenni
Nei confronti di coloro che hanno compiuto i 50 anni di età entro il 31.12.2006 e che sono stati licenziati da un’azienda per riduzione del personale, il diritto di precedenza per la riassunzione presso la medesima azienda è esteso a 24 mesi, in luogo dei soli 6 previsti per la generalità dei lavoratori (art. 1, co. 5, D.L. 6.3.2006, n. 68, conv. L. 127/2006).

Cosa comporta la violazione del diritto di presenza?
Secondo la giurisprudenza, la violazione del diritto di precedenza non può comportare il diritto del lavoratore alla costituzione forzata del rapporto di lavoro ma solo un risarcimento del danno.

Inoltre nessun pregiudizio subisce, dalla violazione del diritto di precedenza, il lavoratore indebitamente assunto.

In caso di assunzioni che hanno determinato agevolazioni fiscali e/o contributive, la violazione del diritto di precedenza comporta la perdita delle agevolazioni godute.

Vediamo ora quali sono i casi di diritto di precedenza.

Come si esercita il diritto di precedenza nell’assunzione
Il diritto di precedenza va esercitato, in forma scritta, da parte del lavoratore entro i termini previsti dalla legge, in difetto di esercizio in forma scritta il diritto non opera. Sono salve diverse previsioni dei contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali.

Assunzioni agevolate
L’assunzione di determinate categorie di lavoratori viene incentivata attraverso sconti contributivi e/o fiscali; in alcuni casi, mancano nel computo ai fini degli istituti normativi e contrattuali.

Un caso residuo di beneficio fruito tramite credito di imposta è quello legato all’assunzione di portatori di reddito di cittadinanza, qualora siano esauriti gli sgravi contributivi.



Fonte : La Legge per Tutti